Una carovana del sorriso per i bambini della Tanzania

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La nostra seconda missione all’estero ci ha portati in Tanzania, per visitare un nuovo progetto educativo a Mabilioni e per conoscere il partner locale. Ad accompagnare Maria Torelli – nostra program coordinator – anche Beppe Mambretti, Maruscka Nonini e Jeannette Rogalla, nuovi volontari della Fondazione e già volontari de “La Carovana del Sorriso”, a cui abbiamo dato il benvenuto durante l’estate.  

 

Dove ci troviamo? Il contesto e il popolo Masai

Il progetto si svolge a Mabilioni, nel comune di Hedaru: è una circoscrizione mista con una popolazione di oltre 18.000 abitanti, e dista 379 km dalla capitale della Tanzania, Dar Es Salaam. Il villaggio di Mabilioni dista 2 km dalla strada principale ed è al limite di un territorio popolato essenzialmente da Masai; ci troviamo infatti nella regione del Kilimanjaro, in piena steppa masai

Ed è proprio qui, al confine con il Kenya, che vive questo popolo antico che ha portato nella storia contemporanea le tradizioni del proprio passato. La loro lingua è il maa, dalla quale deriva il nome della popolazione. I masai sono tradizionalmente pastori semi-nomadi e il bestiame riveste per loro un’importanza vitale. I villaggi sono composti da rudimentali capanne rotonde costruite in legno e fango; al centro del villaggio è solitamente presente un recinto dove viene rinchiuso il bestiame durante la notte, per evitare gli attacchi dei predatori.

Anche gli abiti, spesso caratterizzati da stoffe di color rosso, sono rimasti immutati nel tempo; inoltre i masai indossano numerosi monili e gioielli, che tanto li rendono riconoscibili, su polsi, caviglie e collo. L’insieme dei colori utilizzati ha un significato ben preciso e aiuta ad identificare lo status sociale di chi li indossa.

 

Tanzania, al via un nuovo progetto

Ed eccoci giunti allo scopo del viaggio: visitare il nuovo progetto educativo a Mabilioni e conoscere il partner locale, i Brothers of Jesus the Good Shepherd. Ad accompagnare Maria Torelli c’erano dall’Italia anche i nostri nuovi volontari e già volontari de “La Carovana del Sorriso”, organizzazione di volontariato di Lecco che, dopo un impegno di 12 anni e la realizzazione di importanti opere per questa comunità, ha deciso di affiliarsi alla nostra Fondazione.

“Dando continuità al loro impegno – ci spiega Maria – la nostra Fondazione sosterrà “La Casa degli Angeli” di Mabilioni, struttura che accoglie attualmente 17 bambini e ragazzi che frequentano le scuole primarie e secondarie statali di questa località. Durante la mia permanenza ho visto con i miei occhi quanto i bambini siano trattati in maniera molto amorevole e attenta. La sveglia è alle 5 e i bambini escono per andare a scuola tra le 6 e le 6.30, a seconda della distanza. Ritornano all’incirca alle 17 e contribuiscono alla pulizia degli spazi e dei loro vestiti, alla cura degli animali, alla gestione del magazzino, nonché alla preparazione dei pasti: a seconda dell’età ciascuno svolge i propri compiti. Alla sera hanno sempre del tempo libero prima e dopo la cena. Il venerdì sera, in particolare, c’è una serata di sviluppo dei talenti, dove ciascun bambino può presentare una propria creazione o raccontare qualcosa: ecco come li si aiuta a sviluppare la fiducia in se stessi!”

Presso il Charity Village, di cui La Casa degli Angeli fa parte, vi sono anche uno spazio per attività ricreative, una chiesa dove i Brothers dicono messa ogni mattina, e un orto con ortaggi – per ridurre i costi degli acquisti esterni e per insegnare ai bambini a coltivare. Nella zona circostante sono stati piantati alberi e posizionati vasi con fiori e piante, per abbellire l’ambiente e creare ombra: ciò ha fatto sì che la zona si sia popolata anche di specie di uccelli variopinti. Esternamente al recinto è stato inoltre attrezzato un campo da calcio, per la gioia di grandi e piccoli.

 

“Cosa vuoi fare da grande?”: l’istruzione per aprire le porte del futuro

La scuola primaria si trova a 10 minuti a piedi dal Charity Village ed è frequentata da 9 bambini, mentre 8 ragazzi frequentano la scuola secondaria a Mabilioni.

Sostenuto dal progetto è anche un ragazzo masai, fortemente raccomandato dal preside della scuola del suo villaggio poiché talentuoso, che sta frequentando il terzo anno di scuola secondaria presso un college privato. A lui si aggiungono un ragazzo che sta per terminare l’Università, e una ragazza che frequenta il primo anno di Scienze della Formazione e che vorrebbe diventare insegnante. Un ragazzo ha invece da poco terminato il primo anno di scuola per elettricisti, mentre un altro inizierà a breve una scuola di arte e musica vicino alla capitale.

 

Alla scuola primaria e secondaria si è affiancata, nel 2019, la scuola dell’infanzia per bambine e bambini Masai dai 4 anni circa provenienti dal villaggio di Gunge, che dista 3 km dal Charity Village. Nelle aree circostanti, infatti, sorgono numerosi villaggi in cui vivono circa 800 bambini, per la maggior parte di etnia masai. Il nostro impegno è dunque quello di garantire l’accesso all’istruzione e il pranzo per tutti i bambini della pre-school, che dura generalmente 2 anni; può eventualmente durare anche di più, qualora i bambini cominciassero a frequentarla prima dei 5 anni, come talvolta accade. Questa è la fase più delicata, perché l’insegnamento dello swahili – la lingua ufficiale della Tanzania – permetterà ai bimbi di integrarsi nelle scuole statali.

La struttura, divisa in 2 classi, accoglie attualmente circa 70 bambini. Qui vengono insegnati swahili (lettura e scrittura), matematica (contare, somme, sottrazioni), nonché le nozioni base dell’inglese, su cui i bimbi vengono valutati a metà e a fine anno. I pasti per i bimbi vengono cucinati a turno dalle mamme e sono composti da porridge, mentre i bambini portano il latte da casa.

Un aspetto molto positivo, e un segnale di interesse verso l’istruzione dei bambini, è che ad aprile 2021 il nostro partner locale, nella figura di Br Valerian McHome, ha effettuato un incontro con 55 Masai, che si sono impegnati a contribuire economicamente per costruire una nuova aula: hanno già raccolto 300.000 TZS (circa 107 €) e metteranno a disposizione 10 acri per la scuola. Nel frattempo, hanno ripulito l’area e stanno iniziando a raccogliere pietre per la costruzione. L’aula sorgerà in una zona con anche spazi in ombra, dove i bambini potranno anche giocare. Nell’aula verranno accolte le due classi, ciascuna con la sua lavagna, mentre l’aula precedente verrà utilizzata per il culto.

“Br Valerian – ci racconta Maria – cena coi bambini 2-3 volte a settimana. Se qualche bambino si comporta male, gli viene chiesto il suo parere per responsabilizzarlo, per poi invitarlo a scusarsi con la persona offesa. I bambini si correggono anche tra di loro: vengono educati a sentire la casa come loro e a orientare i più piccoli. I più grandi contribuiscono inoltre alla gestione della casa. Per quanto riguarda il percorso futuro dei bambini, viene chiesto loro cosa vorrebbero fare da grandi, viene osservato il loro atteggiamento nei confronti degli altri, ad esempio per vedere se potrebbero essere dei bravi infermieri o insegnanti e, seguendo le loro inclinazioni e le loro passioni, vengono guidati nella scelta formativa.”

 

Ecco come continueremo a mantenere vivo il progetto e a prenderci cura dei bambini e dei ragazzi di Mabilioni e Gunge: dando loro nuove opportunità di vita attraverso l’istruzione, insieme.

 

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